Risonanza magnetica (RM)

Cos’è
La risonanza magnetica (MRI o semplicemente RM) è un esame diagnostico di secondo livello impiegato nella diagnosi di patologie muscolo scheletriche, addomino-pelviche e neurologiche.

 

A che cosa serve
I campi di applicazione della RM spaziano dall’ambito ortopedico all’ambito neurologico. Particolarmente adatta allo studio dell’addome (in particolare per fegato, stomaco e pancreas), è la metodica radiologica di elezione per lo studio della maggior parte della patologia ginecologica. Altre importanti recenti applicazioni sono rappresentate dallo studio RM della prostata, della mammella e della patologia cardiaca.

 

Come si svolge l’esame
Il paziente, sdraiato su apposito lettino, viene fatto scorrere all’interno del magnete (un tunnel aperto alle due estremità). Quarta Colosso ha scelto di lavorare con un tomografo “chiuso” ad alto campo di ultima generazione, in grado di garantire il massimo comfort ai pazienti claustrofobici. Le risonanze “aperte”, infatti, sono caratterizzate da basso campo e offrono un campo di applicazione più limitato.
La durata dell’esame è molto variabile. A seconda dell’oggetto di studio può durare anche un massimo di un paio d'ore. Il paziente deve restare immobile per tutta la durata dell’esame e non deve indossare oggetti metallici.
L’esame non è doloroso e non richiede una preparazione specifica. Una volta concluso l’esame il paziente può tornare a svolgere le normali attività.

 

Vantaggi e fattori di rischio
La risonanza magnetica non ha effetti collaterali rilevanti, tanto da poter essere ripetuta dopo un breve lasso di tempo. Non presenta rischi particolari neanche per le donne in gravidanza, anche se, in via precauzionale, è sconsigliato sottoporsi all’esame nelle prime 12 settimane di gestazione, se non strettamente necessario.
L’esame non è indicato per i pazienti portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori; inoltre, sebbene le moderne tecnologie per la RM siano compatibili con la maggior parte dei metalli, è bene segnalare al personale l’eventuale presenza di materiale ferromagnetico (protesi articolari, chiodi o viti) nel corpo del paziente.

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