Cos’è
La radiografia è l'indagine di prima scelta, per precisione e facilità di esecuzione, nel primo approccio allo studio dell'apparato scheletrico.
Consente di ottenere, attraverso l’uso di radiazioni elettromagnetiche (raggi X), l'immagine di un distretto corporeo, una riproduzione fedele del corpo "in negativo".
A che cosa serve
L'esame radiografico è una metodica diagnostica trasversale a numerose branche mediche.
La fedeltà dell'immagine ottenuta e la sua definizione consentono infatti, nella maggior parte dei casi, di ottenere la corretta diagnosi.
La radiografia dell'addome, in gran parte superata da altre metodiche, viene eseguita principalmente per la ricerca di calcoli renali o della colecisti, di corpi estranei ingeriti, in situazioni di emergenza come l'occlusione o la perforazione intestinale.
La radiografia del torace rimane invece il primo esame per lo studio di tale distretto, del quale fornisce moltissime informazioni, molto spesso sufficienti a dirimere il quesito clinico.
Come si svolge l’esame
Si tratta di un esame che non necessita di particolari preparazioni, se non per l'addome: per esaminare questo particolare distretto il paziente deve presentarsi a digiuno.
Al paziente è richiesto di indossare un abbigliamento tecnicamente idoneo (privo di parti radiopache, che potrebbero simulare patologie) e di liberare il distretto in esame da gioielli ed oggetti metallici in genere.
L’esame dura pochissimi minuti. Il tecnico posizionerà il paziente su un tavolo o di fronte ad uno “schermo”, chiedendogli di restare immobile durante lo svolgimento della radiografia. Il sistema di rilevamento digitale restituirà un’immagine della zona esaminata.
Una volta concluso l’esame ed acquisite le immagini, il radiologo fornirà il proprio referto e le immagini in formato analogico o digitale (su supporto CD-rom).
Dopo una radiografia si può tornare immediatamente alla vita normale.
Vantaggi e fattori di rischio
Nei centri Quarta Colosso viene garantita la massima sicurezza del paziente: è per questo motivo che i centri sono muniti di protocolli e procedure di sicurezza che limitano fortemente l’emissione di radiazioni e l’esposizione del paziente alle stesse.
E' necessario che un'eventuale stato di gravidanza della paziente sia portato a conoscenza del personale tecnico, perché il medico radiologo possa valutare l'opportunità di eseguire l'indagine richiesta o di sostituirla con altra, non radiografica, egualmente utile.
