Cos’è
L’ecografia mammaria è un esame diagnostico in grado di evidenziare lesioni di pochi millimetri, riconoscendone anche la natura benigna o maligna. Originariamente marginale supporto alla mammografia, nel corso degli anni ha conquistato un suo ampio spazio.
Come si svolge l’esame
I principi di funzionamento sono quelli comuni alle altre indagini ecografiche (visualizzazione dell’eco riflesso dalle superfici attraversate dall’ultrasuono), con la particolarità dell'utilizzo di sonde ad alta frequenza (o alta definizione).
Vantaggi e fattori di rischio
L’ecografia mammaria, come le altre ecografie, è un esame indolore, ripetibile senza alcun rischio, molto legato alle capacità del medico che lo esegue.
Quando la mammografia e quando l’ecografia?
Spesso le pazienti pongono questa domanda. In maniera superficiale ma fondamentalmente corretta si può rispondere così.
Il seno è composto da tessuto adiposo (grasso) e da tessuto ghiandolare. In mammografia ed ecografia il primo è grigio, il secondo bianco; i noduli sospetti risultano bianchi in mammografia, scuri in ecografia. Ne consegue che se un nodulo si sviluppa nel grasso, grigio, è più visibile con la mammografia (nodulo bianco); se si sviluppa nella ghiandola, bianca, è visibile più chiaramente con l’ecografia (nodulo scuro).
In giovane età il seno è costituito quasi completamente da ghiandola e quindi si usa prevalentemente l’ecografia; in età avanzata, invece, è solo grasso: per questo si rileva più indicata la sola mammografia.
La velocità di involuzione della ghiandola varia in ogni donna, quindi ogni paziente avrà una età specifica di passaggio da un esame all’altro con una ampia fase di sovrapposizione (mammografia + ecografia).
Altri elementi caratteristici orientano l’uso di una o l’altra delle metodiche. Ad esempio lo studio delle micro-calcificazioni, a volte primo segno di insorgenza di un tumore, è prerogativa della mammografia, che evidenzia meglio il profilo esterno. Lo studio dell’interno di una lesione, invece, è prerogativa dell’ecografia.